Il Pincio è un colle di Roma di grande valore storico, sebbene non appartenga ai celebri 7 colli del nucleo originale. Situato a nord del Quirinale, già ai tempi degli antichi romani era particolarmente apprezzato dai ricchi patrizi, che qui costruirono ville e giardini, come i famosi Horti Lucullani, dove venne assassinata Messalina, la dissoluta moglie dell’Imperatore Claudio.
La tradizione delle ville continuò anche in epoca successiva, tanto che proprio sul Pincio si trova la bella Villa Borghese con i suoi famosi giardini.
Chiamato anticamente Collis Hortulorum, colle dei giardini, il nome Pincio deriva da una delle famiglie che vi costruì la propria villa nel IV secolo, i Pincii.
Nel 1810 il governo napoleonico che allora occupava Roma, decise di collegare con un percorso Piazza del Popolo e la Porta Flaminia, creando così il primo giardino pubblico di Roma.
La Passeggiata del Pincio venne affidata prima all’architetto Berthault, ma nel 1814, con la rese di Napoleone, il progetto venne passato a Valadier, che ne curò tutta la realizzazione.
Capolavoro di stile neoclassico, l’itinerario è una delle passeggiate storiche più belle di Roma, inoltre dalla terrazza del Pincio si gode di una meravigliosa vista sulla città.
L’ingresso al colle da Piazza del Popolo è estremamente scenografico, tre ampie rampe, una decorata da tre nicchie, con la statua della dea Igea, una da un bassorilievo del 1830 raffigurante la Fama che incorona i Geni delle arti e del Commercio, mentre quella che forma la base della terrazza del Belvedere, è costituita da una loggia coperta. La salita termina con una sorta di quinta verde, composta da piante e palme che creano un suggestivo contrasto con i marmi e la pietra della Piazza.
La passeggiata del Pincio era delineata da alberi maestosi e abbastanza ampia da permettere il passaggio delle carrozze.
Il Pincio divenne subito una delle zone più belle di Roma, frequentata dal popolo, come da nobili e cardinali.
Valadier volle costruire la sua abitazione proprio in questa bellissima cornice, tuttavia egli morì prima che i lavori fossero terminati, così la Casina Valadier subì vari cambi di proprietà, fino a diventare un prestigioso ristorante.
Lungo i viali della Passeggiata del Pincio sono collocati numerosi 229 busti commemorativi collocati, la cui collocazione venne pensata inizialmente durante la Repubblica Romana per commemorare gli eroi italiani, e continuata poi nel 1851 sotto di Pio IX.