Il febbraio capitolino si apre all’insegna dell’arte del Novecento: Giorgio Morandi al Vittoriano di Roma con più di 150 opere. L’esposizione più completa degli ultimi vent’anni.
Fu uno dei protagonisti della pittura italiana ed è considerato tra i maggiori incisori mondiali del Ventesimo secolo.
In un primo tempo è attratto dai futuristi, poi aderisce alla corrente metafisica di Carrà e De Chirico. Nella sua prima esposizione personale, avvenuta nel 1914, già si delinea quella che sarà la sua poetica pittorica futura: riduzione degli accordi cromatici e nobilitazione degli oggetti di uso quotidiano. Vasi, bottiglie e ciotole sono spesso ritratti su un piano ravvicinato e la struttura della composizione rimanda alla pittura di nature morte.
Le opere presenti alla mostra di Giorgio Morandi al Vittoriano di Roma dal 27 febbraio al 21 giugno 2015 sono concesse eccezionalmente in prestito e accostate in modo inedito secondo un progetto mirato, pensato appositamente da Maria Cristina Bandera, direttrice della Fondazione Longhi e specialista di Morandi.
Accanto ai dipinti ad olio – circa 100 – sono presenti anche le opere incisorie, la cui tecnica apprese da autodidatta, e che valsero a Morandi nel 1953 il riconoscimento internazionale del Gran Premio per l’Incisione alla Biennale di San Paolo in Brasile. Le incisioni saranno eccezionalmente affiancate dalle rispettive matrici in rame provenienti dall’Istituto Nazionale per la Grafica, abitualmente non esposte al pubblico per ragioni conservative.
Roma accoglie il genio enigmatico di Giorgio Morandi al Vittoriano di Roma dopo la mostra postuma curata da Cesare Brandi alla Gnam di Valle Giulia nel 1973, con una esposizione evento che conferma l’attenzione della Capitale e del Vittoriano per la pittura italiana del Novecento. Un percorso di riscoperta iniziato con Renato Guttuso, padsando per Cézanne e Mario Sironi.
Per essere aggiornati sugli orari per visitare la mostra, andare sul sito ufficiale dell’organizzazione.