Siamo abituati a pensare all’imponente torre cilindrica di Castel Sant’Angelo come ad un forte ed a una terribile prigione, tuttavia in realtà questo antichissimo edificio è stato creato per essere il mausoleo di Adriano.
L’imperatore filosofo lo fece realizzarle nel 123 d.C. sulla riva destra del Tevere, nel terreno disabitato allora chiamato ager Vaticanus. Non è rimasto molto della struttura originaria del mausoleo di Adriano, tranne alcune parti come la Sala delle Urne, dove riposavano le ceneri di Adriano e degli imperatori della dinastia degli Antonini. Il Mausoleo venne utilizzato come tomba fino al 271 d.C., quando questa parte di territorio venne inclusa da Aureliano nella cinta muraria e l’attuale Castel sant’Angelo divenne un avamposto fortificato.
La sua posizione altamente difendibile e le sue possenti mura si rivelarono fondamentali nel 537, durante la guerra gotico-bizantina, quando venne utilizzato dai difensori come fortezza, ruolo che mantenne poi nei secoli. Fu proprio questo cambio di destinazione d’uso a salvare Castel Sant’Angelo dalla distruzione, sorte che accadde a molti altri monumenti romani, le cui pietre vennero utilizzate per al costruzione di nuovi edifici.
Il nome di Castel S. Angelo dato all’antica Mole Adriana deriva da un miracolo avvenuto nel VI secolo, quando l’arcangelo Michele apparve sul mausoleo a Papa Gregorio I per annunciargli la fine di un’epidemia, in memoria di questo nel XIII secolo venne collocata la statua di un angelo nel punto più alto.
Per molti anni Castel Sant’Angelo sarà conteso dalle nobili famiglie romane, finché nel 1277, divenne papa Giovanni Gaetano Orsini. Il neo Niccolò III non riteneva sicuro palazzo Lateranense e decise di trasferire la corte apostolica nella fortezza, allora della sua famiglia.
Per collegare il mausoleo fortificato al Palazzo Vaticano, il Papa fece costruire il Passetto di Borgo, un corridoio sopraelevato, e da allora Castel Sant’Angelo restò sempre sotto il controllo dei Pontefici.
Le ultime vestigia delle origini romane del monumento vengono distrutte nel 1378 dalla folla inferocita contro la guarnigione francese d’istanza nel forte, fu Bonifacio IX, pochi anni dopo, a cominciare la ristrutturazione rafforzandone le strutture difensive.
Alessandro VI vi fece realizzare l’appartamento papale, affrescato dal Pinturicchio, anche Giulio II migliorò le comodità, facendo realizzare i bagni e la loggia da Giuliano da Sangallo.
XVII secolo Castel Sant’Angelo non viene più utilizzata come residenza e fortezza, rimane intanto solo il triste ruolo di prigione, qui, infatti, vennero confinati carbonai e patrioti durante il Risorgimento fino alla Presa di Roma.
La lunga vita di Castel Sant’Angelo è dovuta proprio alla sua capacità di adattarsi al cambiamento, così dal 1903 divenne un importante museo, che ospita numerose collezioni di quadri, ceramiche e sculture.