Per gli antichi Greci e Romani la musica, la scultura e la pittura erano tutte delle arti di ugual pregio, rappresentate e protette dalla sacre muse.
La modernità ha spesso messo in secondo piano la musica rispetto all’arte tradizionale, ma sabato 1 dicembre a Roma ci sarà un evento eccezionale per unire queste due forme d’espressione umana: Musei in Musica.
La notte dei Musei in Musica aprirà le porte di oltre 30 centri culturali di Roma a gruppi e cantanti, che porteranno tra statue e dipinti ogni genere musicale, dal jazz al pop, dalla musica classica a quella tradizionale napoletana.
Un connubio unico tra le arti che offrirà al pubblico ottanta concerti gratuiti, 228 ore di musica dalle ore 20 alle 2 del mattino.
Tra i vari appuntamenti in programma per la Notte dei Musei ricordiamo:
- Tiromancino al Macro Testaccio,
- Luca Barbarossa al Palazzo delle Esposizioni,
- Jack La Cayenne alla galleria Sordi (musica anni ’50).
- Cover dei Pink Floyds alla Casa dell’Architettura,
- Pino Marino ai Musei Capitolini,
- Roisin Dubh al Chiostro del Bramante,
- “Il Testamento di Faber” al Museo dell’Ara Pacis,
Particolarmente suggestivo sarà l’unione tra le stelle e la musica dello spettacolo multimediale di IND- I NEED DARKNESS, programmato al Planetario.
Umberto Broccoli, soprintendente ai Beni culturali di Roma, ha ricordato che “Quando nel 2008 pensammo all’iniziativa Musei in Musica, a tutti sembrò un’assurdità pensare di potere aprire i musei, luogo di muse statiche, alle forme d’arte come la musica. Ma proprio perché la musica è una forma d’arte, quell’eresia, oggi, si è trasformata in realtà. La musica è contaminazione è come tale deve contaminare luoghi e persone. Per questo oggi sono soddisfatto nel vedere i musei frequentati da giovani e meno polverosi di cultura accademica”.