Non è certo una novità che il sottosuolo della Capitale sia ricco di testimonianze dell’Impero Romano, tuttavia la città è ancora in grado di stupirci.
Così è stato durante gli scavi per il parcheggio del Vaticano, quando è emersa una necropoli perfettamente conservata, una sorta di “piccola Pompei sepolcrale” come l’ha definita Giandomenico Spinola, curatore del reparto di Antichità greche e romane dei Musei Vaticani.
Nel II secolo d.C. una frana di fango seppellì le tombe più antiche, garantendone così la conservazione e mettendole al sicuro dai saccheggiatori.
Sono state ritrovate circa duecento tombe singole, ovvero quelle generalmente destinate alle classi più povere e consistevano in una semplice fossa in cui venivano posti alcuni oggetti in ceramica e le ceneri del defunto. Non a caso poco distante da quest’area si trova un istrinum, cioè il punto dove venivano allestite le pire funebri.
Poco distante si trovano le tombe gentilizie, risalenti ai primi anni di diffusione del Cristianesimo, quasi tutte a colombari o a inumazione, costruite con volte a botte e pareti decorate con intonaco rosso e motivi floreali.
Queste tombe appartenevano a cittadini nobili e a famiglie di liberti imperiali, divenuti ormai più che benestanti, come si nota dalla ricchezza dei resti. La tomba della Famiglia Natronii si trova un ritratto in marmo del piccolo Tiberius, mentre in quella dei Passieni c’è un colombario ornato da due altari.
I lavori di restauro sono ancora in corso, perciò sarà necessario aspettare almeno la primavera 2012 per ammirare questa piccola Pompei a Roma.