La cosiddetta tarda antichità si riferisce al periodo di transizione dal mondo antico a quello medievale. I primi secoli successivi alla caduta dell’Impero Romani, dal 476 d.C. all’anno Mille, furono anni convulsi e ricchi di avvenimenti, dei quali purtroppo non sono sopravvissute molte testimonianze.
Per molto tempo si è ritenuto che l’Alto Medioevo sia stato un periodo oscuro e sanguinario, senza arte e bellezza, invece furono secoli di transizione e commistione di stili e temi, grazie alla fusione delle tecniche classiche a quelle dei popoli barbari e bizantini.
Per raccogliere le testimonianze della tarda antichità nel 1967 venne istituito il Museo dell’Alto Medioevo a Roma, ospitato nel Palazzo delle Scienze nel quartiere EUR.
Il museo raccoglie materiale dell’epoca post classica e dell’alto medioevo, coprendo gli anni dal IV al IX secolo, provenienti sia dall’area di Roma che dell’Italia centrale.
La prima sala è dedicata alla Roma tardo antica, con alcune epigrafi votive, cippi funebri, oggetti ed ornamenti d’oro e tre ritratti di imperatori.
La seconda area è dedicata alla presenza dei Longobardi in Italia centrale, in particolare Umbria e Marche. Sono esposti le decorazioni ed i corredi di armi, gioielli, avori, vetri e vasellame di bronzo e ceramica, ritrovate alla fine dell’Ottocento nelle necropoli longobarde di Nocera Umbra a Perugia e di Castel Trosino ad Ascoli Piceno.
La visita al Museo descrive l’epoca carolingia attraverso alcune tipiche produzioni dell’alto medioevo, come oggetti in marmo e ceramica, oltre ad alcuni interessanti rilievi marmorei appartenenti alle chiese della zona di Roma e del Lazio.
Molto interessanti sono anche gli arredi e gli oggetti raccolti negli insediamenti agricoli di Santa Cornelia e Santa Rufina, situate nella campagna appena fuori l’Urbe e sopravvissute fino al pieno medioevo.
L’ultima sezione del museo dell’Alto Medioevo di Roma espone la collezione “copta”, ovvero tessuti, oggetti, vesti ed arredi liturgici dell’Egitto tardo antico e altomedievale (V-X sec.).
Tra i reperti di maggior pregio del museo, ricordiamo l’Opus Sectile, una magnifica decorazione di marmi policromi ritrovati nei resti di una domus, scoperta negli anni ’50 nel sito archeologico di Ostia antica.