La Via Ostiense era una delle vie principali dell’antico impero Romano, infatti, collegava l’Urbe all’importante porto di Ostia, lo sbocco sul mare della città.
Oggi la via Ostiense non giunge vino al mare, poiché il sito di Ostia Antica venne abbandonato dopo che un’alluvione modificò il percorso del letto del fiume.
Lunga circa ventiquattro chilometri, l’antica strada romana parte dal Foro Boario, esce la Roma attraverso la Porta Trigemina delle Mura Serviane e si snoda tra la riva orientale del fiume Tevere ed il monte Aventino e il Tevere.
La via Ostiense venne costruita tra la fine del III secolo ed i primi anni del II a.C., probabilmente quando il prolungarsi delle Guerre Puniche rese vitale per Roma avere un collegamento veloce e diretto con il suo porto.
In epoca successiva, con la costruzione delle Mura Aureliane, il passaggio della strada avveniva attraverso la Porta Aureliana (dal medioevo Porta San Paolo per la vicina Basilica) all’altezza della Piramide di Caio Cestio.
Verso la fine dell’impero Romano causò il declino di Ostia come porto commerciale e, di conseguenza, la Via Ostiense venne progressivamente abbandonata, soprattutto dall’epoca dell’imperatore Costantino venne sostituita dalla via Portuense.
Ampi tratti dell’antica Via Ostiense sono arrivati fino ad oggi intatti, scampando miracolosamente alla spoliazione dei resti romani avvenuta durante il medioevo, all’inizio del ‘900 parte della strada venne riportata alla luce dei lavoratori romagnoli, allora impegnati nella bonifica delle paludi vicino ad Aosta.
Originariamente la via Ostiense era una costruzione di avanzata ingegneria, costruita in modo da essere rialzata rispetto al vicino monte Dragoncello, superando di circa 1,5 metri il piano calpestabile, evitando allagamenti e frane.
Come spesso accadeva ai tempi dell’Impero Romano, ai lati della via Ostiense sorse una necropoli, o meglio una lunga serie di siti funerari, diversi per epoca e riti funebri.
La maggior parte delle tombe sono databili tra l’epoca augustea e traianea. Molti sepolcri sono semplici recinti in opera reticolata, all’interno lungo i cui muri venivano sepolti i vasi con le ceneri del defunto e qualche bene terreno. Sono presenti anche tombe alla cappuccina e semplici sepolture a terra.
Nei pressi del fosso di Malafede, tra via Colombo e via Acilia, sono state scoperte anche tre ville rustiche.
Sulla sua strada per Ostia, la strada passa dall’importante basilica di San Paolo fuori le Mura.