Sant’Agnese in Agone è uno dei gioielli di Piazza Navona, uno dei luoghi più celebri e belli di Roma.
Fu Papa Innocenzo X, nel XVII secolo, a dare la forma odierna alla piazza, proprio grazie alla costruzione della chiesa di Sant’Agnese, oltre che a palazzo Pamphili, dimora della sua famiglia, ed alla celebre Fontana dei Quattro Fiumi.
La chiesa doveva inizialmente essere una sorta di cappella privata della casa dei Pamphili, che possedevano quasi tutta l’area, non a caso il monumento funebre di Papa Innocenzo X si trova proprio all’interno di Sant’Agnese.
Questo sito era già dal VIII secolo dedicato al culto di Sant’Agnese, una fanciulla romana morta come martire nello stadio di Domiziano, situato proprio dove sorge l’attuale piazza. L’appellativo in agone deriva proprio dall’antica funzione della piazza.
La chiesa ebbe un primo progetto disegnato nel 1652 da Girolamo Rainaldi (1570-1655) in stile barocco, ma già un anno dopo la commissione passò a Francesco Borromini, che cambiò in parte il progetto.
La chiesa di Sant’Agnese in Agone è formata da una pianta centrale a croce greca, sormontata da una cupola senza tamburo, l’esterno è caratterizzato da una facciata convessa, posta in posizione arretrata rispetto alle due torri campanarie che la incorniciano.
I tre portali sono gli unici elementi decorativi della facciata, oltre alle ghirlande fiorite poste tra le lesene.
Nell’interno i transetti sono dedicati al culto di Sant’Agnese e San Sebastiano, mentre i quattro altari, dedicati rispettivamente a Sant’Alessio, Santa Ermenziana, Sant’Eustachio ed a Santa Cecilia. L’altare maggiore realizzato nel ‘700, è caratterizzato da un’elevazione formata da quattro colonne marmoree, sovrastate da timpano decorato da angeli ed una colomba con in becco una foglia di palma, simbolo del martirio. Le colonne in marmo verde antico furono prelevate dall’Arco di Marco Aurelio.