Il roseto di Roma

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La primavera è ormai arrivata e come ogni anno si preparano a sbocciare le magnifiche rose del Roseto Comunale di Roma.
Ubicato ai piedi del colle Palatino, questo giardino è un luogo incantevole, perfetto per una passeggiata romantica o anche per rilassarsi lontano dal traffico della metropoli.
Il Roseto, inoltre, si gode di una magnifica vista su Roma, che spazia dalla chiesa di Santa Maria in Cosmedin alla Sinagoga ed al Vittoriano.

Il Roseto di Roma viene aperto ogni anno verso maggio, quando cominciano a sbocciare i 1200 esemplari di rose. Il giardino ospita varie specie di rose provenienti da tutto il mondo, dall’Europa all’America, fino all’estremo Oriente.
Nel parco, però, non si coltivano solo fiori di ogni luogo, ma anche di ogni tempo, qui, infatti, potrete ammirare le “rose botaniche” o selvatiche, ovvero gli esemplari che crescevano nell’Emisfero settentrionale ben prima della nascita dell’Uomo e le “rose antiche”, nate per gli incroci spontanei o per ibridazione.

Tra le più famose ci sono le rose Damascene, che decoravano i giardini di Paestum e a Pompei, le rose Galliche, le prime nate con il colore rosso perciò sacre a molte popolazioni. Risale al medioevo la rosa dei Lancaster, creata per celebrare la fine della guerra delle Due Rose, possiede un bocciolo rosso (colore dei Lancaster), che diventa bianco alla fioritura (il colore degli York).
Tra le rose moderne c’è la bellissima rosa Mutabilis, il cui fiore muta sette colori in cinque giorni.

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Questo luogo è legato alla natura ed ai suoi frutti fin dai tempi più antichi, già nel III secolo a.C. qui si trovava il tempio di Flora, la dea della fioritura e della primavera, perciò ogni anni a maggio vi si celebravano i Ludi Floreales (o Floralia) per propiziare la crescita delle messi.
La caduta dell’Impero fece dimenticare la divinità e sull’area vennero coltivati orti e vigneti fino al 1645, quando divenne la sede del cimitero della Comunità Ebraica (Orto degli Ebrei).
Nel 1934, anno il cimitero ebraico venne spostato al Verano, e il giardino ritornò incolto fino al 1950, quando venne scelto come nuova sede del Roseto Comunale di Roma, visto che l’originale fu distrutto durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale.
La città, però, volle ricordare che il luogo era stato cimitero e, per rendere omaggio alla comunità ebraica, il disegno dei vialetti del giardino riproduce la menorah, il sacro candelabro a sette bracci.

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